lunedì 27 febbraio 2012

lunedì 20 febbraio 2012

barrida / volver, carlos gardel

Il fumo di una sigaretta in cui specchiarsi. L’ultima cerveza caleidoscopio di una serata sull’orlo dei pensieri. Il suono lontano e ovattato dei passi a graffiare il parquet. Lo sguardo ad accarezzare possibili incroci di vita. Abbracci danzanti a ingannare gli amplessi desiderati. Perle di sudore a confondersi con le lacrime dell’anima. Lo sfinimento a rimarginare le ferite dei ricordi. Tango.

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la barrida delle canzoni

In quell'intreccio di corpi e linee che è il tango, c'è un passo in cui, in una sovrapposizione di coreografia e sentimento, il ballerino trascina con il proprio piede quello della partner, quello su cui non c'è peso. Un gioco di seduzione. La barrida. Il tanguero in realtà non sposta il piede della donna, ma le guida solamente il passo, effettuandolo così insieme a lei. Come in una barrida, in questo spazio, le canzoni, apparentemente senza peso, guidano flussi e associazioni di parole, impressioni e suggestioni, senza spostarne significati. Storie sincopate ad accompagnare. Gioco di richiami da inseguire.

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i.

venerdì 17 febbraio 2012

etagere / zorba il greco, nikos kazantzakis



Zorba il greco di Nikos Kazantzakis (Crocetti Editore, pp. 383, euro 15) è una storia d’amicizia genuina. La storia di due uomini di fronte ai grandi interrogativi che quasi quotidianamente la vita pone. Due uomini: uno giovane e acculturato, l’altro vecchio e scellerato. Due uomini: uno folle e smisurato, l’altro legato al lungo guinzaglio della razionalità, così lungo da dargli l’illusione di esser libero. Due uomini che si trovano a percorrere una strada insieme e si insegnano qualcosa.

Ho ricevuto questo libro per Natale. Mi è stato donato da una persona cara. Ho avuto anch’io, come Bastiano nella Storia Infinita, una libreria che ha esercitato il suo fascino sulla mia curiosità. Alla domanda: «Che libri guarda quando viene in libreria?» la risposta fu: «I libri che ha già letto». L’antico legame con il passato non fu mai più evidente. Del seguito posso solo immaginare la scena, perché credo che quasi inavvertitamente, per istinto, scelsero Zorba. E con Zorba scelsero una strada, un percorso per me, un punto di vista nuovo e significativo. Quando Keating nell’Attimo Fuggente sale sulla cattedra, lo fa per ricordare a se stesso che «dobbiamo guardare le cose da angolazioni diverse». Le diverse angolazioni da cui ho guardato me stesso leggendo questo libro e non un altro. Di giorno con il Padrone, di notte con Zorba, fino ad arrivare alla conclusione che siano la stessa persona. La proiezione di un qualcosa di più grande che ha interrotto la mia lettura per un certo periodo. La proiezione che ha messo di fronte la differenza tra la «camomillina» e il «rum che scaravolta il mondo», la differenza tra «frasi eleganti» e «parole che si appiccicano ai denti come il fango si appiccica ai piedi».

Credo di aver deciso di dare corda al mio aquilone, che sfugga se quello è il suo destino, perché questo libro insegna che il salterio va suonato solo quando si è felici, e io penso che lo imbraccerò. «Ne ho fatte di cose nella mia vita – ammette Zorba -, però non ne ho fatte abbastanza; uomini come me dovrebbero vivere mille anni. Buonanotte!». Lui non l’avrebbe mai capito, ma è proprio in questo istante che comincia la poesia.

Eugenio Giannetta




etagere / recensioni letterarie (in)consce

Quello che proveremo a scrivere in questo spazio è qualcosa di nuovo. Una recensione letteraria con un risvolto (in)conscio. Qual è il motivo per cui scegliamo un libro? Come arriviamo proprio a quel libro e quali sono i fattori strettamente personali che ci convincono a portare avanti quel percorso. Un libro è come una relazione: ci sono le aspettative dell’inizio, il coinvolgimento e l’immedesimazione nella parte centrale, fino ad arrivare alla fine del percorso, ovvero la piena maturità o scontro finale, cioè il fulcro di ogni relazione. Non interessa mai a nessuno e nessuno mai lo racconta, ma un libro ha tutto un suo linguaggio fatto di emozioni, che si struttura a partire dall’odore delle pagine, dalla sua storia (strettamente legata alla storia personale), alla dedica, passando per il momento in cui lo si ripone ordinatamente in uno spazio, in una dimensione, in quel cosmo che sono gli scaffali di casa. Questa è libertà, e a noi piace la libertà.

Eg / Gt

martedì 14 febbraio 2012

semplice e terrificante

«Esistono molte sfumature di pericolo nelle avventure e nelle burrasche, e soltanto saltuariamente appare evidente la sinistra violenza dell'interpretazione - che quel qualcosa d'indefinibile che s'impone alla mente e al cuore di un uomo, che quella complicazione d'incidenti o quella furia degli elementi gli stia dando addosso con un fine malvagio, con una forza incontrollabile, con una crudeltà sfrenata intesa a strappargli di dosso speranza e paura, la sofferenza della fatica e l'ardente desiderio di riposo; che intende fracassare, distruggere, annientare tutto quanto egli ha visto, conosciuto, amato, goduto o odiato; tutto ciò che è inestimabile e necessario - la luce del sole, i ricordi, il futuro -; che intende spazzar via completamente dalla sia vista l'intero prezioso mondo col semplice e terrificante atto di toglierti la vita».

Lord Jim, Joseph Conrad